LIBRERIA EMPORIUM Reggio Emilia via Squadroni 3/B 3 – 5 maggio 2013
Cura esposizione e testi Vincenzo Cavandoli
Cambiare sarà anche innovativo ma non è certo nuovo.
Solo gli acritici entusiasti del mutamento a tutti i costi pensano che sia un evento dell’oggi e non sia stato sempre.
Ma tutto si consuma e l’avanguardia diventa gusto di massa, la dissonanza motivo orecchiabile.
Ciò che abbiamo sotto gli occhi ci pare ovvio, ciò che compare si afferma come significativo.
Così, può essere stimolante provare a pensarsi come abitanti di un passato prossimo e cercare i segni
premonitori di quello che era un futuro incipiente e che per noi è già passato, essere spettatori di quei cambiamenti che hanno generato il nostro presente che, a sua volta, ci spinge a mutare ancora.
I luoghi di una città come Reggio Emilia, soprattutto quelli ordinari, non monumentali, con la loro fisica permanenza, possono raccontare il continuum di queste passate trasformazioni, a volte imposte con il vigore progettuale, a volte inconsapevolmente subite dalla forza degli eventi.
Uno sguardo lievemente anacronistico sulle immagini perplesse di Viglio Ferrari può legare il cambiamento che è stato e quello che sarà.
Una fontana in cui specchiarsi.
Una piscina, un albergo e una discoteca, dalla società aperta del boom economico a quella
chiusa e impaurita della globalizzazione.
Una strada che si è smarrita.
Un partito che non c’è più …
VIA EMILIA
Liberazione 1945, Inaugurazione 2013
LA CITTÀ CHE SALIVA Il Grand Hotel Astoria, inaugurato nel 1958
Nell’Italia del boom, l’edificazione di un grande albergo, come simbolo della città che cresce, che dalla fisionomia provinciale e contadina ambisce al protagonismo di una dimensione moderna e industriale. Oggi l’hotel appartiene a una grande catena multinazionale.
SMALTIMENTO RIFIUTI
Palazzo Masdoni, già sede del
Partito Comunista Italiano
MARE D’INVERNO La Piscina Comunale di via Melato inaugurata nel 1950 con annessi dancing e bar
Divertimento, tintarella e sport popolare, per quello che diventò il mare dei reggiani. Una lunga stagione chiusa in un parallelepipedo di vetro e cemento dall’era della performance e della fitness negli anni Novanta.
LA FONTANA DELLA GIOVINEZZA Il Nuovo Isolato San Rocco poco dopo l’edificazione nel 1953
Un maestoso teatro ottocentesco amava riflettersi in una modesta fontana del primo novecento che si trovò davanti un pacchiano isolato del dopoguerra che, nato vecchio e malato di lifting, non ha nessuna voglia di specchiarsi.
GENIUS LOCI La Scuola Comunale dell’Infanzia Diana, edificata nel 1970 dove si trovava lo Chalet Bottazzi (1926)
Nel Parco del Popolo, mangiare, bere, musica, spettacolo e anche quel cinematografo che, nel dopoguerra, verrà proposto dall’Arena Diana, dopo l’abbattimento quasi totale dello Chalet. I tanti divertimenti di un tempo hanno ceduto il posto ai cento linguaggi della scuola più bella del mondo.
MOLTO RUMORE PER NULLA Marabù Music Hall, inaugurato nel 1977
Aperta negli anni della Febbre del sabato sera, fu una delle più grandi discoteche d’Europa, tempio indiscusso del divertimento di massa e luogo esemplare della sua parabola discendente. Nel 1984, Marco Ferreri vi girò le scene iniziali di Il futuro è donna, forse cogliendone il lato oscuro e un senso di vuoto che hanno trovato compimento nel silenzio attuale del non luogo.
FOTOGRAFIE DI VIGLIO FERRARI FOTOGRAFO IN COLLABORAZIONE CON VINCENZO CAVANDOLI
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0522 432461
stampa RHO su tele 50×70 cm